Cosa è ancora oggi il Cammino di Santiago?
A questa domanda si può semplicemente rispondere che è l’esperienza che si compie ripercorrendo la strada che porta alla tomba di San Giacomo (= ad limina sancti Iacobi), attraversata dalla fine del primo millennio ad oggi da milioni e milioni di pellegrini. Non è determinabile quale e quanta strada percorrere, dipende da dove si proviene e dal tempo che si ha a disposizione. Non è competitivo, non importa a nessuno quanti km si percorrono al giorno e in quanti giorni lo si conclude, dipende dalle proprie condizioni fisiche, ma anche dal proprio carattere, dagli interessi, dalle aspettative che si hanno, e da tanti altri innumerevoli fattori. Non esistono tappe prefissate e naturalmente l’accesso al cammino è libero: a nessuno si deve chiedere il permesso, a nessuno comunicare che lo si fa.
Il cammino si compie all’interno di una comunità di persone legate da un forte legame di condivisione ed è molto difficile che al suo interno si inneschino conflitti e dinamiche negative. E in Spagna i pellegrini sono di casa da secoli, la loro presenza è accettata e rispettata con simpatia e cordialità.
Il Cammino viene inteso come un crocevia dell’esistenza, un rifugio temporaneo per affrontare e superare periodi particolari e difficili della propria vita, un’occasione per potere ritrovare le forze e l’orientamento giusto per il prossimo futuro, è la buona strada. E poi non mancano le motivazioni legate alle grandi attrattive storiche, artistiche e naturali di un percorso dai forti contenuti culturali.
In sostanza ogni pellegrino ha diritto di interpretare il camino come crede.
Certamente percorrere il lungo itinerario tra Santander e Santiago de Compostela comodamente in pullman e pernottando in hotel di categoria è molto lontano dallo spirito reale e verace del camino. Per quanto il Cammino possa comunque essere affrontato con ogni mezzo, il modo più adatto per vivere tutte le sollecitazioni spirituali di questa straordinaria esperienza è quella di una lunga camminata in solitario o in compagnia di nuovi amici incontrati per strada, zaino in spalla, aiutati solo dalla propria volontà, dal buon umore e magari da un lungo bastone su cui appoggiarsi.
Noi saremo allora in questo viaggio piuttosto degli attenti e sensibili spettatori, pronti a cogliere e ad approfondire tutti gli aspetti culturali, spirituali e naturali che questo ricchissimo itinerario ci saprà dare. E poi lungo il camino ci si potrà tornare da soli, e anche molte altre volte ancora.
Viaggio condotto da
Carla Vaudo, archeologa e storica dell’arte medievale. Da oltre vent’anni con Flumen ha ideato e realizzato un’infinità di viaggi, corsi e conferenze, visite guidate e laboratori didattici. È la responsabile della sede Flumen di Latina. È laureata e specializzata in Archeologia Medievale presso la Sapienza di Roma, diplomata e perfezionata in Archeologia Cristiana presso il Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana, e ha condotto numerose campagne di scavo. All’estero ha condotto i recenti viaggi in Normandia, nelle Fiandre, in Portogallo, in Spagna e Marocco.
Autrice dei recenti cicli di video-lezioni: I Longobardi in Italia, I Bizantini in Italia, I Normanni in Italia, La Simbologia Medievale, Islam Medievale, Il Cammino di Santiago, Monaci-Eremi-Abbazie, L’Arte Romanica, La Via Francigena oltre che del ciclo di video-narrazioni musicali Luce-Tempo-Dono e Viaggio a Granada, disponibili tutte all’interno della Videoteca di Flumen.