Marocco – In viaggio lungo Wadi Drâa

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Meta per millenni di genti e culture diverse, il Marocco è ancora oggi un paese in buona parte da scoprire: Fenici, Cartaginesi, Romani, come in una stratificazione storica, hanno lasciato tracce più o meno rilevanti, Vandali e Bizantini sono stati una breve parentesi. Ma per comprendere il Marocco è necessario andare alla ricerca delle origini del popolo che da secoli lo abita: i Berberi. Nomadi, pastori, navigatori, agricoltori, guerrieri, commercianti, i Berberi sono stati tutto questo, sin dagli albori della civiltà, quando apparvero le misteriose incisioni rupestri disseminate sulle rocce del Sud del paese, a ricordarci ora di un ricco mondo che viveva di caccia e di allevamento in regioni oggi di un’aridità quasi assoluta.

Adattati perfettamente all’ambiente circostante, gli abitanti di questa regione hanno costruito imprendibili granai fortificati (ksour), hanno creato spazi di vita nel deserto (oasi), si sono difesi dai predatori chiudendosi in possenti fortezze di terra (kasba) e non è mai venuta meno la stupefacente capacità di conservazione della propria cultura, della lingua e dei costumi. Sarà dunque questo il tema principale di questo particolare viaggio dedicato alla nazione berbera.

La Valle del Draa, tra il Sahara e la catena dell’Atlante, è stata a lungo una via di comunicazione di straordinaria importanza dove transitavano sale, schiavi, marmo, spezie e oggetti d’oro e d’argento provenienti dalla lontana Timbuctù nel Mali. Spesso oggetto di conquista e per questo gli abitanti hanno costruito ovunque per autodifesa torri di guardia e granai comuni. Oggi paradiso dell’escursionismo, la valle è costellata di ksour, casbah, incisioni rupestri nascoste, tutto inserito in un contesto naturale dolce e talvolta impervio, tra montagna, oasi verdeggianti e dune desertiche.

Viaggio curato e condotto da

Marco Mancini è specialista di archeologia e storia dell’arte classica, in particolare dei temi della topografia antica e dell’epigrafia, specialmente per quanto riguarda la fase pre-romana. La sua intensa attività di divulgatore culturale nasce con Flumen oltre vent’anni fa, che svolge a Roma, in Italia e all’estero. Ha condotto molti viaggi dedicati all’impero di Alessandro e alle aree attraversate dell’antica Via della Seta: Macedonia, Anatolia, Armenia, Georgia, Uzbekistan e Iran. Ha percorso in jepp la Mongolia, ha viaggiato lungo tutto il nord Africa, dal Marocco all’Egitto.

È autore dei cicli di video-conferenze “Viaggio tra i Popoli Italici”, “Africa Romana. L’altra sponda dell’impero”, “Civiltà Precolombiane”, “L’Avventura di Marco Polo”, “Della Storia e della Guerra: 5 grandi battaglie della storia”, “Anatolia” disponibili all’interno della Videoteca di Flumen.

Gabriele Rossoni dal 1996 è fondatore e presidente di Associazione Culturale Flumen. È laureato in Archeologia del Vicino Oriente Antico e dottore di ricerca in Archeologia Orientale. Ha partecipato per 12 anni agli scavi archeologici dell’antica Ebla in Siria e dal 1989 alle ricerche sull’isola di Mozia, come collaboratore della Soprintendenza di Trapani e come co-direttore di missione con l’Università La Sapienza di Roma.

Autore dei cicli di video-conferenze “Storia di Ebla, la città ritrovata”, “Fenici. Il popolo della porpora” e “Città e Carovane. Petra, Palmira, Arabia Felix”, disponibili all’interno della Videoteca di Flumen.
Autore dei video della trilogia siriana: “La Siria di Agatha Christie”, “Aureliano a Palmira” e “Il Racconto di Ebla” pubblicati nel canale YouTube di Flumen.

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