Anche quest’anno mi dedico all’esplorazione del Festival organizzato dall’Associazione Culturale Vicino/Lontano in occasione della consegna del premio letterario Tiziano Terzani, giunto alla sua 14a edizione. Quest’anno il premio è stato assegnato al giornalista Domenico Quirico per il suo libro “Succede ad Aleppo”, opera che ripercorre gli anni terribili della guerra civile in Siria con la forza di una testimonianza drammaticamente vissuta. Afferma l’autore “Aleppo è tra il cielo e l’inferno, è insieme Guernica e Stalingrado, Sarajevo e Groznyj. Oggi scrivere di Aleppo, di Siria, di guerre, di migrazione di profughi è un atto obbligatorio contro il silenzio opaco, atroce, inumano. È la lezione di Tiziano Terzani”.

In questi giorni mi piace passeggiare per le vie del centro storico sotto questo tiepido sole primaverile e scoprire le tante opportunità che questo importante Festival offre. Nelle quattro giornate incontri, dibattiti, conferenze, conversazioni, lezioni, letture, mostre, spettacoli, proiezioni animano le vie, le piazze, gli edifici più suggestivi del centro storico di Udine. Studiosi, giornalisti, scrittori e artisti di fama internazionale si confrontano tra loro e con il pubblico per analizzare da punti di vista diversi i processi di trasformazione in atto nel campo economico e sociale, intellettuale e politico, in un mondo che vede annullate ormai le distanze tra contrapposte realtà alla ricerca di una lingua comune che permetta una globale comprensione per abitare la diversità, come dice il filosofo Pier Aldo Rovatti, membro del comitato scientifico di Vicino /Lontano.

SQUILIBRI è quest’anno il tema della manifestazione, il concetto di riferimento, il filo conduttore di tutti gli eventi. Il programma è fittissimo, forse troppo, ti obbliga inevitabilmente a fare delle scelte e a rinunciare ad alcune esperienze: imperdibili la lectio magistralis di Lucio Caracciolo “L’era del disordine mondiale”, il dialogo con Marc Augè “Ègalitè. Un altro mondo è possibile?” e la lezione di Pier Aldo Rovatti “È impossibile?”, sulla ricchezza racchiusa nel concetto di impossibilità.

di Patrizia Palmieri corrispondente per Flumen dal Triveneto