Raccontato da Carla Vaudo
Tra XI e XII secolo i profondi cambiamenti economici, politici e culturali dell’Europa occidentale coincidono in un altrettanto straordinario periodo artistico: IL ROMANICO.
Malgrado le profonde diversificazioni tra le varie regioni e tra le diverse arti l’arte romanica viene generalmente considerata come un insieme unitario, diffuso e in una vastissima pluralità di centri, con scambi e influssi reciproci. All’aspetto sacrale dell’arte del primo Medioevo, subentra un nuovo interesse per la narrazione, nelle miniature, negli affreschi, nelle vetrate istoriate, nei capitelli dei chiostri e delle chiese. La scolastica porta a un’elaborazione intensa gli schemi dell’allegoria, nell’illustrazione dei manoscritti, nel disegno delle vetrate, nel programma dei portali e delle facciate, in cicli di affreschi e di sculture, nel disegno delle vesti liturgiche. Il patrimonio formale dell’Alto Medioevo si arricchisce di nuovi apporti, attraverso l’arte islamica e i contatti con l’arte bizantina. Al culto delle reliquie subentra quello delle tombe dei santi, favorendo la creazione di monumenti e di capolavori dell’oreficeria; si stabilisce un nuovo rapporto individuale fra il devoto e l’immagine di culto, che ne determina lo sviluppo nella pittura su tavola, nella statuaria, nell’oreficeria … Importanti le innovazioni tecniche, dallo studio delle volte, fondamento dell’architettura romanica, allo smalto e alla filigrana, al vetro, al bronzo, riscoprendo procedimenti dell’antichità.
La rinascita dei nuclei cittadini, l’importanza della cattedrale come fondamentale centro urbano, le grandi testimonianze di una nuova espressione artistica nella scultura, nella pittura, nell’arte suntuaria, sono raccontati da Carla Vaudo, archeologa medievista, in 5 video-conferenze.