Video-lezioni registrate

  • Raccontato da Carla Vaudo e la musica della Banda IKONA LUCE, TEMPO, DONO sono i fili conduttori di queste 3 video-narrazioni in musica dedicate a Natività, Capodanno e Epifania dove parole e musica si uniscono tra tradizione, mito e storia per evocare i racconti, le note e il canto provenienti dalla nostra antica cultura mediterranea. Con Carla Vaudo il lungo filo narrativo viene accompagnato dalla musica della Banda IKONA, una formazione creata da Stefano Saletti che ha riunito insieme alcuni dei più prestigiosi musicisti della world music italiana. TERZA NARRAZIONE IN MUSICA: IL DONO/EPIFANIA “Alcuni Magi (= magoi) giunsero da oriente a Gerusalemme e domandavano: dov'è il re dei Giudei che è nato? Abbiamo visto sorgere la sua stella, e siamo venuti per adorarlo”. (Matteo, II, 4) Il Vangelo di Matteo è l'unica fonte cristiana canonica a descrivere l'episodio. Secondo il racconto evangelico i Magi, guidati dalla stella, giunsero presso il luogo dove era nato Gesù, prostrandosi in adorazione e offrendogli in dono oro, incenso e mirra. Il passo di Matteo non fornisce il numero esatto dei Magi ma la tradizione più diffusa, basandosi sul fatto che vengono citati i tre doni, parla di tre uomini. In realtà, il testo greco non ne indica né il numero né tantomeno i nomi; parla solo di "alcuni Magi dall'Oriente", l'unica certezza è che erano più di uno. Tuttavia, la tradizione popolare cristiana li ha spesso identificati come i tre saggi o i tre re e ha assegnato loro i nomi di Melchiorre, Baldassarre e Gaspare. Seguiremo i Magi attraverso il loro lungo viaggiare che si concluderà … ad Aquisgrana. Carla Vaudo da vent’anni lavora con Flumen e ha contribuito in modo significativo allo sviluppo dell’Associazione attraverso una costante ideazione di viaggi, corsi e conferenze, visite guidate e laboratori didattici. È la responsabile della sede Flumen di Latina. È laureata e specializzata in Archeologia Medievale presso la Sapienza di Roma, diplomata e perfezionata in Archeologia Cristiana presso il Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana, e ha condotto numerose campagne di scavo. Autrice dei precedenti cicli di video-lezioni I Longobardi in Italia, I Bizantini in Italia, I Normanni in Italia, La Simbologia Medievale, Islam Medievale, Il Cammino di Santiago, disponibili tutte all’interno della Videoteca di Flumen. BANDA IKONA Un viaggio affascinante tra i suoni e le culture del Mediterraneo alla ricerca di un linguaggio musicale e lirico che unisca tanti popoli diversi che si affacciano sullo stesso mare: questa è l'idea che anima la Banda Ikona, una formazione creata da Stefano Saletti che ha riunito insieme alcuni dei più prestigiosi musicisti della world music italiana. Il percorso musicale della Banda Ikona diventa così un viaggio affascinante tra i suoni e le culture del Mediterraneo, unite alle atmosfere della tradizione popolare del centro-sud italiano e a melodie balcaniche, greche, sefardite.
  • Raccontato da Carla Vaudo

    Una rete di abbazie e monasteri fiorisce in tutta Europa: sulle vette delle montagne, nelle vallate verdeggianti, sulle isole, nelle campagne, in prossimità delle città. Luoghi di spiritualità e di potere, garanti della forza inarrestabile della preghiera, centri di cultura e di elaborazione di nuove forme artistiche e architettoniche, a creare nel mondo un luogo a misura di Dio.

    A partire dal V secolo, da quando incomincia la lenta ma inesorabile chiusura del sipario sui fasti millenari dell’epopea di Roma, essi diventano piano piano imprescindibili punti di riferimento degli scenari in cui andranno giocandosi le nuove vicende religiose, culturali, politiche ed economiche del continente.

    L’Italia è la culla di un’esperienza cenobitica di suprema importanza per la storia d’Europa: quella iniziata da San Benedetto da Norcia (480-549), alla quale si affiancano la tradizione cosiddetta “celtica” – i cui campioni sono i monaci irlandesi Brendano e Colombano – e quella “eremitica” di origine orientale, diffusa specialmente nel Meridione.

    Nei monasteri e nelle abbazie si conserva e si tramanda la cultura greca e latina, pagana e cristiana, grazie all’attività esperita negli scriptoria, cioè i luoghi, spesso comunicanti con ricche biblioteche, nei quali schiere di pazienti monaci amanuensi armati di punteruoli, righelli, penne e inchiostro copiano su pergamene manoscritti antichi e fabbricano libri.

    I monasteri sono anche oasi di valorizzazione del lavoro manuale, come ha spiegato il grande medievista francese Jacques Le Goff. Si strutturano cioè come attivi centri di produzione agricola e artigianale, attorno ai quali si organizzano vere e proprie aziende costituite da contadini e operai.

    Carla Vaudo, in 6 incontri, dedica il suo nuovo racconto alla scoperta di questi meravigliosi e antichi luoghi di preghiera, lavoro, cultura e potere, dove il Cielo si piegava ad incontrare la Terra.

  • Raccontato da Carla Vaudo

    Tra XI e XII secolo i profondi cambiamenti economici, politici e culturali dell’Europa occidentale coincidono in un altrettanto straordinario periodo artistico: IL ROMANICO.

    Malgrado le profonde diversificazioni tra le varie regioni e tra le diverse arti l’arte romanica viene generalmente considerata come un insieme unitario, diffuso e in una vastissima pluralità di centri, con scambi e influssi reciproci. All’aspetto sacrale dell’arte del primo Medioevo, subentra un nuovo interesse per la narrazione, nelle miniature, negli affreschi, nelle vetrate istoriate, nei capitelli dei chiostri e delle chiese. La scolastica porta a un’elaborazione intensa gli schemi dell’allegoria, nell’illustrazione dei manoscritti, nel disegno delle vetrate, nel programma dei portali e delle facciate, in cicli di affreschi e di sculture, nel disegno delle vesti liturgiche. Il patrimonio formale dell’Alto Medioevo si arricchisce di nuovi apporti, attraverso l’arte islamica e i contatti con l’arte bizantina. Al culto delle reliquie subentra quello delle tombe dei santi, favorendo la creazione di monumenti e di capolavori dell’oreficeria; si stabilisce un nuovo rapporto individuale fra il devoto e l’immagine di culto, che ne determina lo sviluppo nella pittura su tavola, nella statuaria, nell’oreficeria … Importanti le innovazioni tecniche, dallo studio delle volte, fondamento dell’architettura romanica, allo smalto e alla filigrana, al vetro, al bronzo, riscoprendo procedimenti dell’antichità.

    La rinascita dei nuclei cittadini, l’importanza della cattedrale come fondamentale centro urbano, le grandi testimonianze di una nuova espressione artistica nella scultura, nella pittura, nell’arte suntuaria, sono raccontati da Carla Vaudo, archeologa medievista, in 5 video-conferenze.

  • Raccontato da Carla Vaudo

    Una rete di abbazie e monasteri fiorisce in tutta Europa: sulle vette delle montagne, nelle vallate verdeggianti, sulle isole, nelle campagne, in prossimità delle città. Luoghi di spiritualità e di potere, garanti della forza inarrestabile della preghiera, centri di cultura e di elaborazione di nuove forme artistiche e architettoniche, a creare nel mondo un luogo a misura di Dio.

    A partire dal V secolo, da quando incomincia la lenta ma inesorabile chiusura del sipario sui fasti millenari dell’epopea di Roma, essi diventano piano piano imprescindibili punti di riferimento degli scenari in cui andranno giocandosi le nuove vicende religiose, culturali, politiche ed economiche del continente.

    L’Italia è la culla di un’esperienza cenobitica di suprema importanza per la storia d’Europa: quella iniziata da San Benedetto da Norcia (480-549), alla quale si affiancano la tradizione cosiddetta “celtica” – i cui campioni sono i monaci irlandesi Brendano e Colombano – e quella “eremitica” di origine orientale, diffusa specialmente nel Meridione.

    Nei monasteri e nelle abbazie si conserva e si tramanda la cultura greca e latina, pagana e cristiana, grazie all’attività esperita negli scriptoria, cioè i luoghi, spesso comunicanti con ricche biblioteche, nei quali schiere di pazienti monaci amanuensi armati di punteruoli, righelli, penne e inchiostro copiano su pergamene manoscritti antichi e fabbricano libri.

    I monasteri sono anche oasi di valorizzazione del lavoro manuale, come ha spiegato il grande medievista francese Jacques Le Goff. Si strutturano cioè come attivi centri di produzione agricola e artigianale, attorno ai quali si organizzano vere e proprie aziende costituite da contadini e operai.

    Carla Vaudo, in 6 incontri, dedica il suo nuovo racconto alla scoperta di questi meravigliosi e antichi luoghi di preghiera, lavoro, cultura e potere, dove il Cielo si piegava ad incontrare la Terra.

  • Raccontato da Irene Cellamare Lo potevo fare anche io?! è tra le frasi più ricorrenti che si dicono, e ancor più spesso si pensano, guardando un’opera di arte contemporanea, ma questa non è un’affermazione del tutto fuori luogo. Gli artisti dell’ultimo secolo hanno radicalmente cambiato il modo di fare arte, andando oltre la superficie bidimensionale della tela e utilizzando una grande varietà di mezzi artistici, realizzando opere che hanno stupito e sconvolto. Queste creazioni hanno rotto completamente con la tradizione precedente e gli artisti hanno cominciato ad essere committenti delle loro stesse opere, sottraendosi alla logica secolare delle richieste esterne. Per questi autori la pratica artistica è dunque diventata uno strumento di riflessione su loro stessi e di indagine sul ruolo sociale che l’artista in quanto creatore ha nel mondo; l’utilizzo di nuovi materiali, nuovi oggetti e nuove azioni artistiche ha permesso la nascita e lo sviluppo di pratiche come l’happening e la performance. Scoperta e Comprensione di queste nuove visioni dell’arte sono il punto di forza di questo ciclo di video-conferenze, durante le quali si incontreranno grandi personalità del ‘900 come Marcel Duchamp e Lucio Fontana, Giorgio de Chirico e Yves Klein, fino ad arrivare ai più recenti Marina Abramovic e Banksy, esponenti delle pratiche artistiche più svariate che sono state sperimentate tra gli anni ’20 e gli anni ’90 del cosiddetto Secolo Breve.
  • Raccontato da Irene Cellamare Lo potevo fare anche io?! è tra le frasi più ricorrenti che si dicono, e ancor più spesso si pensano, guardando un’opera di arte contemporanea, ma questa non è un’affermazione del tutto fuori luogo. Gli artisti dell’ultimo secolo hanno radicalmente cambiato il modo di fare arte, andando oltre la superficie bidimensionale della tela e utilizzando una grande varietà di mezzi artistici, realizzando opere che hanno stupito e sconvolto. Queste creazioni hanno rotto completamente con la tradizione precedente e gli artisti hanno cominciato ad essere committenti delle loro stesse opere, sottraendosi alla logica secolare delle richieste esterne. Per questi autori la pratica artistica è dunque diventata uno strumento di riflessione su loro stessi e di indagine sul ruolo sociale che l’artista in quanto creatore ha nel mondo; l’utilizzo di nuovi materiali, nuovi oggetti e nuove azioni artistiche ha permesso la nascita e lo sviluppo di pratiche come l’happening e la performance. Scoperta e Comprensione di queste nuove visioni dell’arte sono il punto di forza di questo ciclo di video-conferenze, durante le quali si incontreranno grandi personalità del ‘900 come Marcel Duchamp e Lucio Fontana, Giorgio de Chirico e Yves Klein, fino ad arrivare ai più recenti Marina Abramovic e Banksy, esponenti delle pratiche artistiche più svariate che sono state sperimentate tra gli anni ’20 e gli anni ’90 del cosiddetto Secolo Breve.
  • Raccontato da Irene Cellamare Lo potevo fare anche io?! è tra le frasi più ricorrenti che si dicono, e ancor più spesso si pensano, guardando un’opera di arte contemporanea, ma questa non è un’affermazione del tutto fuori luogo. Gli artisti dell’ultimo secolo hanno radicalmente cambiato il modo di fare arte, andando oltre la superficie bidimensionale della tela e utilizzando una grande varietà di mezzi artistici, realizzando opere che hanno stupito e sconvolto. Queste creazioni hanno rotto completamente con la tradizione precedente e gli artisti hanno cominciato ad essere committenti delle loro stesse opere, sottraendosi alla logica secolare delle richieste esterne. Per questi autori la pratica artistica è dunque diventata uno strumento di riflessione su loro stessi e di indagine sul ruolo sociale che l’artista in quanto creatore ha nel mondo; l’utilizzo di nuovi materiali, nuovi oggetti e nuove azioni artistiche ha permesso la nascita e lo sviluppo di pratiche come l’happening e la performance. Scoperta e Comprensione di queste nuove visioni dell’arte sono il punto di forza di questo ciclo di video-conferenze, durante le quali si incontreranno grandi personalità del ‘900 come Marcel Duchamp e Lucio Fontana, Giorgio de Chirico e Yves Klein, fino ad arrivare ai più recenti Marina Abramovic e Banksy, esponenti delle pratiche artistiche più svariate che sono state sperimentate tra gli anni ’20 e gli anni ’90 del cosiddetto Secolo Breve.
  • Raccontato da Irene Cellamare Lo potevo fare anche io?! è tra le frasi più ricorrenti che si dicono, e ancor più spesso si pensano, guardando un’opera di arte contemporanea, ma questa non è un’affermazione del tutto fuori luogo. Gli artisti dell’ultimo secolo hanno radicalmente cambiato il modo di fare arte, andando oltre la superficie bidimensionale della tela e utilizzando una grande varietà di mezzi artistici, realizzando opere che hanno stupito e sconvolto. Queste creazioni hanno rotto completamente con la tradizione precedente e gli artisti hanno cominciato ad essere committenti delle loro stesse opere, sottraendosi alla logica secolare delle richieste esterne. Per questi autori la pratica artistica è dunque diventata uno strumento di riflessione su loro stessi e di indagine sul ruolo sociale che l’artista in quanto creatore ha nel mondo; l’utilizzo di nuovi materiali, nuovi oggetti e nuove azioni artistiche ha permesso la nascita e lo sviluppo di pratiche come l’happening e la performance. Scoperta e Comprensione di queste nuove visioni dell’arte sono il punto di forza di questo ciclo di video-conferenze, durante le quali si incontreranno grandi personalità del ‘900 come Marcel Duchamp e Lucio Fontana, Giorgio de Chirico e Yves Klein, fino ad arrivare ai più recenti Marina Abramovic e Banksy, esponenti delle pratiche artistiche più svariate che sono state sperimentate tra gli anni ’20 e gli anni ’90 del cosiddetto Secolo Breve.
  • Raccontato da Irene Cellamare Lo potevo fare anche io?! è tra le frasi più ricorrenti che si dicono, e ancor più spesso si pensano, guardando un’opera di arte contemporanea, ma questa non è un’affermazione del tutto fuori luogo. Gli artisti dell’ultimo secolo hanno radicalmente cambiato il modo di fare arte, andando oltre la superficie bidimensionale della tela e utilizzando una grande varietà di mezzi artistici, realizzando opere che hanno stupito e sconvolto. Queste creazioni hanno rotto completamente con la tradizione precedente e gli artisti hanno cominciato ad essere committenti delle loro stesse opere, sottraendosi alla logica secolare delle richieste esterne. Per questi autori la pratica artistica è dunque diventata uno strumento di riflessione su loro stessi e di indagine sul ruolo sociale che l’artista in quanto creatore ha nel mondo; l’utilizzo di nuovi materiali, nuovi oggetti e nuove azioni artistiche ha permesso la nascita e lo sviluppo di pratiche come l’happening e la performance. Scoperta e Comprensione di queste nuove visioni dell’arte sono il punto di forza di questo ciclo di video-conferenze, durante le quali si incontreranno grandi personalità del ‘900 come Marcel Duchamp e Lucio Fontana, Giorgio de Chirico e Yves Klein, fino ad arrivare ai più recenti Marina Abramovic e Banksy, esponenti delle pratiche artistiche più svariate che sono state sperimentate tra gli anni ’20 e gli anni ’90 del cosiddetto Secolo Breve.
Torna in cima